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DISPONIBILE IN CD E DIGITALE
QUALITA' MADE IN ITALY
sito sviluppato da RadiciMusic Records
Testi, musiche e arrangiamenti di Claudia Pasetti Bombardella * Testi tradizionali
** Improvvisazione di Filippo Burchietti
CARATTERISTICHE
. 10 brani
. musiche e arrangiamenti di Claudia Bombardella
. libretto 28 pagine a colori con foto e testi
. traduzione dei testi in italiano e inglese
. Digipack 3 ante in carta pregiata
1. Histoire d’un souvenir 5:28
2. Las esuegras* 4:02
3. Danza dell’orso buono (strumentale) 5:54
4. Ninna nanna 6:38
5. Ruminando (Il canto della fenice) 4:32
6. La novia* 4:08
7. Danza di Magos* 3:26
8. Leggenda delle rose 8:26
Paesaggi lontani (suite in 5 movimenti)
9. A Samia (strumentale) 3:50
10. Il canto della lupa 2:41
11. Punta di becco di merlo 4:49
12. Danza di una piuma 4:51
13. Danza antica* 5:23
14. Intro** (strumentale) 2:30
15. Balcania 5:58
16. A la una* 4:12
LIBRETTO 28 pagine
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1. Histoire d’un souvenir
Le souvenir s’est envolé,
pendant longtemps je l’ai rappelé,
je l’ai nourri de toute mon âme
en épuisant la dernière flâme
je l’ai serré des dents
en attendant le printemps
et quand soudain l’hiver est fini
sans remords il s’est enfui…
et maintenant c’est dans les rides d’un mur
que se cache l’ombre d’un enseignement…
et maintenant c’est un nouveau regard
qui se pose, sur toute chose…
et c’est dans les neuds
d’un tapis coloré
que s’endort doucement
un souvenir nouveau.
Storia di un ricordo
Il ricordo è volato via,
A lungo l’ho richiamato,
L’ho accudito con tutta la mia anima
Consumandomi fino all’ultima fiamma
L’ho tenuto stretto fra i denti
Aspettando la primavera
E quando improvvisamente l’inverno è finito
Senza rimpianti è fuggito
Ed ora, fra le rughe di un muro
Si nasconde l’ombra di un insegnamento…
Ed ora, uno sguardo nuovo
Si posa su ogni cosa…
Ed è fra i nodi
Di un tappeto colorato
Che si addormenta lentamente
Un ricordo nuovo
2. Las esuegras
(testo sefardita)
Las esuegras de agora
Son gusanos de pared
Los malmeten a los hijos
Que los hacen depiedrer
No maldigash la mi mama
No maldigash sin razon
Ella cuando era moza
Hijo l’amor con mi senor
Yo hize l’amor con tu padre
Salio vero y me tomo
Los mansevicos d’agora
La deshan con la dolor
Le suocere
Le suocere di oggi
Sono lombrichi sulle pareti
Maltrattano i generi
E li fanno impazzire
Non insultare mia madre
Non insultarla senza ragione
Quando era giovane
Faceva l’amore con mio padre
Io feci l’amore con tuo padre
Lasciò tutto e mi portò con se
Ma gli amanti di oggi
Lasciano la donna nel dolore
3. Danza dell’orso buono
(strumentale)
4. Ninna nanna
Sotto a un manto di pensieri
Giace una gatta addormentata
Chiede al sogno di volare
Chiede al sonno di continuare
Chiede al sogno di non ricordare…
Cerca cerca cerca nella notte una luna
Luna piena di memorie abbandonate,
cercala nel buio fra i pensieri addormentati
che ti possa raccontare quel che vuoi…
Scava scava fra i solchi già segnati
Di una mente assetata d’irrealtà
Cerca cerca nel tuo sogno ali d’angelo
Preziose gemme dei tuoi desideri
Affonda le narici fra le piume colorate
Che ti aiutino a volare dove vuoi…
Soffia soffia, un vento caldo
Fra le onde di un respiro
Vola più in alto
Il sogno ti lascia
Volare più in alto
Delle tue paure
5. Ruminando
(il canto della fenice)
Chiede perché una fenice
tanto dolor nei cuor…
dal suo lungo becco sgorgano,
cento melodie cantano,
cantano il segreto
del suo destino
Dai cento fori del suo becco
fra le piume d’or
si diffonde il suo canto d’amor
che addolcisce e inebria ogni cuor…
e ardendo muore
mentre rinasce
6. La novia
(testo sefardita)
La novia no tiene dinero
Que mos tenga un mazal alto
Venimos a ver
Y gozen y logren
Y tenga mucho bien
La novia no tiene contado
Que mos tenga un mazal bueno
La sposa
La sposa non è ricca,
Che possa avere fortuna
Siamo venuti a vedere,
Che gli sposi possano avere gioia e essere felici
E stare sempre bene
La sposa non è ricca
Che possa avere tanta fortuna
7. Danza di “Magos”
Magos Kõsziklanak
Oldalábol nyìlik
A szerelem orvossàg,
Ki az én szivemet,
Gyenge termetemet
Mindenkor megujìtja,
Aki a szerelmet,
soha nem próbálta
csak álomnak alítja
Ó gnyönyörüséges
Mindeneknel kedvesb
Hervadhatatlan rósza,
Kinek árnyékában,
Gyenge hajlékaban
Én fejem nyugszik vala
De tõlem távoszék
Hirtelen elmúlék
Életemnek istápja
Danza di “Magos”
Ai lati delle rocce
Sboccia la medicina dell’amore
Che riaccende ogni volta
Il cuore del mio fragile essere,
Chi non ha mai provato l’amore
Sostiene che sia solo un sogno.
Oh rosa splendente,
Che non appassisce mai,
Più cara di ogni cosa,
Il mio capo ha riposato
nel fragile asilo della tua ombra,
ma il sostegno della mia vita
se n’è andato,
è svanito all’improvviso.
8. Leggenda delle rose
Par che dican che tornerà il mio amor,
par che dican che tornerà da me,
voci sussurran che scioglierà quel dolore,
canta il merlo lontano, senza età…
par che dican che, che dican che ritornerà…
merlo dove vai se sulla torre non ci stai?
Rosa perché mai fra le tue spine m’inoltrai?
Merlo perché mai non mi racconti quel che sai?
Dicon che, che il merlo sa
Dicon che, che lui parlerà
Dicon che, che una rosa si aprirà
Dicon che, dicon che sbocciando forse ti dirà…
Una rosa sbocciò ma lui non tornò
Una seconda rosa sbocciò ma il silenzio incontrò
E l’ultima rosa sboccita annunciò il ritorno dell’inverno…
Paesaggi lontani
(suite in 5 movimenti)
9. A Samia
(strumentale)
10. Il canto della lupa
Vegessene Melodien
Kein verschlossenes Herz kann sie hören
Weil sie der Heimatlohsen Engel sind…
Canti dimenticati
Nessun cuore socchiuso li può sentire
Perché sono gli angeli delle anime erranti
Ulula ulula voce lontana,
e se dal bosco dell’anima
un nascondiglio si schiude,
forse è la lupa che intona il suo canto…
I gorgheggi della lupa
Iaboi iabrbgadndidai hi hoi
Hi dadoi iambrbgadidoi hi dadoi
Iambrugadadidoi hai dodi iadoi
Ingadadadadidoi hoa
Iangbrdadadidoi hia
Iadidoi iambrdididngoghi iando dadai
Ioi didndadndo hai goghi
Bai boli doi didi do hi
Hi doidi babo di doi didndoghndu diai
Hi dobai hi, hiò hi oi hidò gai
Hidabnbaghna….
11. Punta di becco di merlo
Punta di becco di merlo
che filetta parole taglienti
dispiega nei cuori
smorfie stridenti
ma dalle profonde fosse dei suoi occhi
una sorgente diffonde silenziosa
il canto impalpabile del suo animo
testimone nel tempo
dei misteri umani…
12. Danza di una piuma
Dalla piuma di un’angelo
Scorre calda una lacrima
Scende sulla mia mano
Qual carezza d’amor
13. Danza antica
(testo armeno)
Ambez gorav lussengan
Arder médan kun
Ardov ganzni im giampan
Ghertan iaris dun
Seres kakhtni tor mna
Seres iaris bes
Danza antica
Sono arrivate le nuvole e la luna si è persa
I campi si sono addormentati
Dal campo passa un vicolo
Che porta dal mio amore
Il mio amore deve rimanere segreto
Perché è il mio amore
14. Intro
(strumentale - improvvisazione di F. Burchietti)
15. Balcania
(Benedictus qui venit in nomine domini...)
Da dzam mange da dzam mange
Kaina prindzanel man
Hai da khadzeno pelume
Da numa yo strejin
Ya dayo da czeri czerenanca
Numa yo strejinja devlame lestrinjanca
Da dzam mange dzike fagadova
ajda khote murimaika
da dzam mange ay da khote muurimaika
rovadre ya kenza putri de balenza
da gulje mamo na
mairovke cinavtu ke kosno
taves mange udje son
devla da guljemamo
Balcania
Io vado, io vado, dove nessuno mi conosce
Nessuno al mondo...
Il cielo è con le stelle
E io sono solo con gli stranieri...
Vado alla taverna
Perchè la mamma è lì
E io vado perchè la mamma è lì
Con gli occhi lucidi,
Con i capelli sfatti...
Non piangere cara mamma
Ti compro una sciarpa
Così sarai bella per me mamma...
16. A la una
(testo sefardita)
A la una yo nací
A las dos m’engrandecí
A las tres tenía amante
A las cuatro me casé
Me casé con amor…
Dime niña de donde vienes
Que te quiero conocer
Y si tu no tienes amante
Yo me voy a proponer
All’una
All’una sono nata
Alle due sono diventata grande
Alle tre ho avuto un’amante
Alle quattro mi sono sposata
Mi sono sposata per amore
Dimmi bella da dove vieni
Che ti vorrei conoscere
E se non hai un amante
Io mi voglio proporre
TESTI
Nei secoli ci siamo raccontati storie, melodie, suoni, e questi frammenti di comunicazione sono rimasti nell’aria a disposizione di coloro che hanno la pazienza di ascoltarli...ma nell’aria nulla appartiene a nessuno, e così avviene che le parole si mescolano ai suoni a prescindere dalle culture di provenienza. I contenuti si trasformano e vanno a contattare una parte più profonda di noi, alla quale la mente non ha accesso,se non attraverso una sorta di “consapevolezza”.
Questo lungo lavoro di composizione attraversa gli ambiti musicali e culturali più vari con lo stesso spirito con cui i popoli nomadi raccolgono nel loro percorso di vita, l’essenza della cultura delle genti con le quali entrano in contatto, integrandola nelle proprie tradizioni.
Le composizioni si muovono dentro ai vari stili popolari in un disegno più ampio, che comprende anche una sorta di rigore “classico” della musica “colta”, nel quale emergono, si scompongono, si ricompongono frammenti delle melodie più caratteristiche. Non a caso la scelta di miscelare strumenti popolari con quelli usati nella musica colta.
Il quadro è di paesaggi lontani nel tempo e nello spazio: dalle atmosfere a volte nebbiose, inde nibili, a volte incalzanti e passionali, af orano piccole storie, racconti musicali, voci di una cultura che si intrecciano con quelle di un’altra cultura...ci si accorge che non sono poi tanto lontane fra di loro... che sono profondamente legate a chi si fa carico di tenerle in vita per il valore che possono avere oggigiorno.
L’uso della voce è “strumentale” e i testi in lingua d’origine vogliono essere la ricerca di un colore particolare, colore che cotiene il segreto di una cultura e che può essere inteso solo con il cuore. Così gli strumenti danzano attraverso gli stili e la voce con essi, attraverso un linguaggio più vicino al “sentire” che al “capire”
Claudia Bombardella